I difetti visivi possono insorgere fin dalla età pre-scolare oppure nel corso della vita.
E’ buona norma ( prevenzione infantile ) sottoporre il proprio figlio ad un controllo ortottico all’età di 4 anni in quanto lo sviluppo visivo cerebrale si completa in tutti noi entro il settimo anno ed è fondamentale scoprire un difetto visivo prima di questa età per prevenire una ambliopia monolaterale ( il cosiddetto occhio pigro ) oppure addirittura uno strabismo ( uno od entrambi gli occhi deviati a volte verso l’interno a volte verso l’esterno ). In caso di scoperta di un difetto visivo sarà l’ortottista a seguire il bambino ed, in collaborazione con lo specialista oculista, dare le indicazioni idonee. Solo a questo punto viene interessato l’Ottico che dovrà costruire l’occhiale necessario sulla base della prescrizione lenti presentata.
Differenti sono i numerosi casi di persone adolescenti od adulte che si accorgono, nel corso della loro vita, di avere necessità di lenti correttive, siano esse per lontano oppure, dopo i 40 anni, per vicino ( presbiopia ).
In questi casi spesso la persona si rivolge direttamente all’Ottico ( meglio l’Optometrista ) riferendo una modificazione della propria vista. Le situazioni possono essere le più disparate, ad esempio:
- un soggetto miope in età di studio universitario spesso presenta un peggioramento della propria miopia negli anni di studio ed è scontento perché ha difficoltà nella vista per lontano
- un soggetto che supera i 40 anni e diventa presbite ( fisiologica difficoltà alla lettura causata da un invecchiamento della muscolatura responsabile della accomodazione ) a volte si accorge di cominciare a vedere peggio anche da lontano ( aveva fin da giovane il difetto opposto della miopia che si chiama ipermetropia e, senza saperlo né accorgersene, utilizzava la muscolatura per mettere a fuoco da vicino anche per mettere a fuoco da lontano e quando questa muscolatura a causa dell’età comincia ad essere deficitaria insorgono entrambe le difficoltà visive, sia per vicino ma anche per lontano )
- un soggetto in età più avanzata spesso si accorge di non vedere bene con gli occhiali che portava da anni, ad esempio una persona presbite che doveva utilizzare lenti per vicino si accorge di riuscire nuovamente a leggere il giornale senza lenti: in questi casi molto spesso sta insorgendo una cataratta che, nelle sue fasi iniziali, prima di dover ricorrere alla chirurgia, modifica la correzione ottica necessaria a vedere bene.
Esistono molte altre situazioni dinamiche dove la vista ha bisogno di correzioni nuove e differenti rispetto al passato. E’ in queste occasioni che risulta importante il ruolo dell’Ottico in quanto la correzione che viene proposta deve considerare vari fattori, l’età, le caratteristiche di vita della persona, la tipologia lavorativa, il rapporto tutto personale tra il desiderio di vedere bene e la, a volte, scarsa propensione all’utilizzo di occhiali “ fissi “ ( permanenti ).
L’Ottico deve saper valutare tutte queste variabili e proporre la soluzione più idonea che sarà sempre differente da persona a persona: la correzione ottica non ha regole ripetibili per tutti ma deve sempre essere personalizzata.
E’ lo studio, la preparazione e l’esperienza che ci consentono di proporre la soluzione ottimale per ogni singolo cliente.